Pillole Letterarie: “Piccole donne, Grandi sogni”

Da oggi iniziamo una nuova rubrica: Pillole Letterarie!

Oggi parliamo di una collana di libri per grandi e piccoli molto speciale!
Ogni libro è dedicato a una donna che ha realizzato il suo sogno, nella foto vi mostriamo il libro dedicato a Rosa Parks, ma ce ne sono molti altri:

La piccola Rosa si chiedeva continuamente quale differenza ci fosse tra bianchi e neri; da piccola Audrey voleva fare la ballerina, ma la guerra infranse ogni sua speranza mentre Coco amava cucirsi vestiti diversi da quelli di tutte le altre bambine.

Loro, insieme a tante altre piccole donne, sono riuscite a realizzare i propri sogni.

Edito da Rizzoli Libri e Fabbri Editori.

Continua a seguirci per altre Pillole Letterarie per grandi e piccoli!

per acquistare il libro: Rosa Parks Rizzoli

“Questo mese leggo…” Il web è nostro – Anna Fogarolo

Per il mese di maggio abbiamo deciso di proporvi un testo di Anna Fogarolo, il quale si propone come guida per i ragazzi e per le ragazze nel vastissimo mondo del web e dei social. Siamo sicuri che la recensione di Luca, vi saprà orientare sulle caratteristiche di questo libro.

Buona lettura

link diretto al sito http://www.kultunderground.org/art/18343

 

I ragazzi di oggi sono particolarmente “svegli” agli occhi degli adulti, nell’uso di tutto ciò che appartiene al mondo degli smartphone, dei tablet e in generale del web.
Termini come “taggare”, “twittare”, “pinnare” sono ormai parole di uso comune tra le giovani generazioni, e sappiamo che l’uso dei social e delle chat coinvolge non solo le “giovani generazioni” dei ragazzi delle scuole superiori, ma riguarda, seppure in realtà spesso questo non sarebbe previsto dagli stessi social network, anche ragazzi più piccoli (dei primi anni delle scuole medie).
Se ci chiediamo, però, cosa intendere con questo “essere svegli” scopriamo che nei nostri ragazzi, a una comprovata dimestichezza “tecnica” nella capacità di muoversi nei mondi virtuali delle chat, dei social e delle applicazioni, in realtà corrisponde un’altrettanta evidente “fragilità” emotiva e una impreparazione manifesta ad affrontare i rischi che il web comporta.
L’ultimo libro di Anna Fogarolo, consulente per le attività di Ufficio Stampa Erickson, fotogiornalista, scrittrice di contenuti per alcuni noti portali e network, si propone come un buono aiuto per invogliare i ragazzi a vivere con maggiore consapevolezza quegli strumenti in cui sono letteralmente immersi fino a sostituire la realtà con il mondo virtuale.
Chi ha a che fare con adolescenti e pre-adolescenti sa benissimo come semplicemente i “gruppi whatsapp” producano centinaia di messaggi ogni giorno, intensifichino o banalizzino le relazioni e gli impegni, provochino, quando è peggio, malumori, litigi finanche atti di vero e proprio cyber- bullsimo.
L’autrice dimostra ancora una volta la sua grande competenza, già documentata con il bel testo “Do youspeakfacebook” (2013),  circa il mondo del web, delle chat, delle applicazioni e dei social, insieme a una grande capacità divulgativa, che rendono i contenuti alla portata di tutti; mentre il testo del 2013 si proponeva, però,  come una guida rivolta principalmente per insegnanti e genitori, la peculiarità di questo ultimo lavoro dell’autrice per la Erickson è quella di proporsi come rivolta direttamente ai ragazzi. Attraverso l’avventura di Luca, Lara e Matteo, nelle circa 120 pagine del libro, il lettore è chiamato a rivivere in filigrana la propria esperienza di “smanettone” ed espertissimo navigatore, che però impara la pericolosità dell’uso degli strumenti connessi a smartphone e tablet dai problemi che si vivono ogni giorno (basti citare gli episodi che vengono puntualmente riportati che riguardano le “prese in giro”, le mancanza di rispetto della privacy, la presenza di account falsi che ci spiano etc.).
Il testo si presenta come una divertente storia, divisa in dodici capitoli, a cui si aggiungono fumetti, quiz e proposte di attività laboratoriali, che trasformano ogni capitolo in un manuale semplice e completo sull’argomento; dando anche una semplice scorsa all’indice si nota che non viene dato nulla per scontato, ma si invita i ragazzi a comprendere anche termini che si reputano ampliamente conosciuti come la stessa parola “web”, fino ad arrivare alla spiegazione di strumenti di uso comune anche per gli adulti, come facebook, whatsapp, youtube, ma anche applicazioni estremamente recenti e di cui si “nutrono” pesantemente i ragazzi (instagram, pinterest, snapchat, shakechat etc.).
La prospettiva del libro è fortemente educativa: lontano dalle inutili accuse moraleggianti tipiche del “si stava meglio quando si stava peggio” (ma forse qualcuno potrebbe argutamente notare che non è il problema di tanti adulti di oggi che mancano anche di un adeguato controllo rispetto a un uso non mediato dello strumento dei social), lo scopo del testo è da un lato quello di aiutare i ragazzi a comprendere meglio quello che usano, dall’altra però anche quello di mettere in guardia dei rischi che si corrono.
In questo senso, molto utili sono i richiami a pensare che quello che si mette in rete rimane per sempre (e potrà essere consultato magari anche da chi domani ci chiamerà per un colloquio di lavoro o da occhi indiscreti di persone malintenzionate) perché anche se cancellato da un server può essere già rimbalzato in altri server di ogni parte del mondo; inoltre il testo più volte ricorda che quello che pensiamo di comunicare a una determinata persona, in realtà ha sempre la possibilità di essere intercettato, commentato, amplificato dai numerosi spettatori che circolano in rete.
Proprio perché la “rete” è un vero e proprio “villaggio-città” in cui i ragazzi si muovono, ho trovato, inoltre, molto interessante una seconda prospettiva del libro che è quella di educare a diventare “buoni cittadini digitali”: come in ogni città infatti la convivenza richiede regole di buon comportamento e correttezza, che sembra invece mancare a tanti giovani protagonisti della vita dei social network (anche qui il libro è ricco di esempi molto concreti, e purtroppo non sempre molto rispettati, come l’attenzione sempre a pensare prima di scrivere e a esprimersi in modo corretto e non aggressivo, non condividere informazioni altrui senza anche l’altrui permesso, evitare di pubblicare foto volgari e senza vestiti, tutelarsi nella privacy etc.).
Gli ultimi tre capitoli concludono il libro con un ampliamento che ha lo scopo di intavolare un dialogo con i genitori, spiegando tutta una serie di terminologie proprie dei nuovi strumenti di comunicazione (che forse qualche genitore più attempato potrebbe far fatica a comprendere), così come offrendo una serie di numeri di telefono utili, di libri o di siti  a cui attingere per farsi un’idea e avere un approfondimento valido anche per gli adulti, oppure fornendo, in conclusione, suggerimenti pratici per gli adulti che riguardano sia i modi di tutelare la privacy, conoscere le leggi e soprattutto individuare i “campanelli di allarme” che possono essere segnali importanti da cui partire.
Sia che lo si intenda come una divertente storia da mettere in mano ai nostri figli, magari per rileggere episodi che a loro stessi sono capitati con compagni, a scuola, tra amici, sia che lo si intenda come un manuale raccontato come una storia, il testo “Il web è nostro” si presenta come un buono strumento di lavoro per intessere quel dialogo fra figli e genitori o insegnanti su temi così pervasivi come appunto l’utilizzo dei social che riguarda sempre più la crescita sana ed equilibrata dei minori.

“Questo mese leggo…” Allenamento Cognitivo a Circuito – Laura Pedrinelli Carrara

Siete alla ricerca di spunti e informazioni per un training di potenziamento delle abilità intellettive in adulti e anziani? Questo libro fa al caso vostro! grazie Luca per la recensione di questo interessantissimo testo.

buona lettura

link diretto al sito: http://www.kultunderground.org/art/18617

 

“Penso tra me e me quanti sono gli uomini che esercitano il corpo e quanto pochi quelli che esercitano la mente; quanta gente accorre a un passatempo inconsistente e vano, e che deserto intorno alle scienze; che animo debole hanno quegli atleti di cui ammiriamo i muscoli e le spalle.” (Seneca)
L’allenamento della mente è uno degli aspetti più importanti del benessere di tante persone anziane. Certamente in alcune patologie specifiche si vede bene quanto la riattivazione oppure semplicemente il mantenimento stabile delle facoltà mentali rappresenti un bisogno importante per assicurare uno stile di vita attivo nelle persone con il progredire dell’età. I processi cognitivi sono attività mentali complesse che vengono attivati da input, i quali, sollecitando la nostra memoria e il nostro ragionamento, rendono più facile ricordare avvenimenti e risolvere i problemi.
Un cervello “allenato” è un cervello che previene l’invecchiamento.
Il libro “Allenamento cognitivo a circuito” si inserisce come uno strumento ricco di materiali che possono costituire una risorsa utile per aiutare i nostri anziani a rimanere “svegli”, affrontando un percorso che coinvolge otto principali categorie cognitive:
a) Orientamento: è la capacità di collocarsi nel tempo e nello spazio e aiuta l’anziano a ripetersi spesso sia dove si trova sia in quale giorno, mese, periodo dell’anno sta vivendo.
b) Memoria: in questa categoria si collocano esercizi per la memoria a breve e a lungo termine. La prima viene stimolata con esercizi che riguardano lettere, numeri e immagini; la memoria a lungo termine, invece, viene sollecitata con esercizi che riguardano la memoria semantica (informazioni apprese nel corso della vita), procedurale (riferita alla conoscenza di comportamenti che spesso vengono eseguiti in modo spontaneo), episodica/autobiografica (che riguarda la conoscenza di sé stessi, delle esperienze vissute e di figure importanti per la propria vita)
c) Ragionamento: con esercizi di tipo verbale, numerico e attraverso l’uso di simboli e di immagini si aiuta la persona comprendere meccanismi concettuali e trovare soluzioni.
d) Percezioni: con questi esercizi si vuole aiutare a comprendere il tipo di stimolo che arriva ai nostri sensi, riconoscendo la differenza di stimoli che provengono da diverse esperienze sensoriali.
e) Attenzione: è l’abilità mentale di concentrarsi su alcuni input in mezzo a molti altri (attenzione selettiva); sono presenti anche esercizi che riguardano l’attenzione divisiva (capacità di svolgere due compiti contemporaneamente) e quella sostenuta (che si protrae nel tempo).
f) Creatività: è una dimensione molto importante perché permette di trovare soluzioni nuove rispetto ai problemi che si devono affrontare e rende capaci di libertà espressiva; questo offre alla persona più autonomia e, nella sua espressione creativa, permette di divertirsi e di stimolarsi ulteriormente.
g) Linguaggio: questa parte contiene un numero molto ampio di diversi esercizi (visto anche la vastità della dimensione del linguaggio) che vanno da esercizi di classificazione di parole ad anagrammi, da inserimento di lettere e di suoni per formare parole alla scrittura di parole che iniziano con la stessa lettera, dalla scrittura di sinonimi a quella del significato delle parole.
h) Competenza emotiva: questa parte presenta esercizi per esprimere emozioni abbinandole a ricordi specifici o collegandole a azioni e situazioni che si provano.
A queste otto categorie se ne aggiunge una ulteriore, trasversale a tutte le altre, che è quella dell’apprendimento: in effetti alcuni esercizi presentano la ricerca di “soluzioni” che sono riportati alla fine del libro, come un invito all’anziano a cercare le risposte per apprendere informazioni nuove, magari approfondendo con uso di dizionari, enciclopedie o altri supporti che stimolano l’apprendimento e l’auto-apprendimento.
L’autrice, Laura Pedrinelli Carrara, psicoterapeuta e formatrice, ha un’esperienza decennale di lavoro sul campo in comunità per anziani (e non solo) e ha pubblicato già per la casa editrice Erickson “Attività di animazione con gli anziani” (2013) e “Una mente attiva. Percorsi di stimolazione cognitiva per la terza età” (2015); questa ricchezza di esperienza si realizza in un libro altrettanto “ricco” di materiale, con una grafica chiara e consegne semplici.
Il libro in questo senso può essere messo in mano direttamente all’anziano, oppure nelle mani di un operatore o di un famigliare che possono trovare uno strumento utile per aiutare l’anziano a stimolare la propria mente.
La metodologia utilizzata è quella del CIRCUITO: le otto tipologie di attività mentali sopra descritte infatti vengono ripetute per ben 14 volte (moduli) in modo che l’anziano familiarizzi con il percorso proposto, si abitui a seguirlo e affronti i diversi livelli cognitivi con esercizi che si ripresentano in un percorso in cui il materiale viene comunque sempre riproposto con materiale sempre diverso e con un sempre maggiore grado di approfondimento e di quantità di informazioni.
Le 350 pagine del libro costituiscono quindi un percorso molto interessante per aiutare i nostri anziani in modo molto semplice e completo rispetto ai diversi ambiti che la nostra mente deve affrontare ad ogni età.

RECENSIONI LIBRI ERICKSON: AL VIA UNA NUOVA RUBRICA.

COSA?:

Inaugura la nostra nuova rubrica “Questo mese leggo..” completamente dedicata al mondo dei libri e  della lettura. Troverete, mensilmente, recensioni di libri attinenti al difficile, ma affascinante mondo dell’educazione. Nello specifico i nostri saranno tutti testi della casa editrice Erikson; parleremo di scuola, società, ragazzi, crescita consapevole, sostegno nei compiti e tanto altro ancora!!

PERCHE’?:

Perché i libri che abbiamo letto sono stati utili per noi e ci sentiamo quindi di consigliarli a voi

Perchè si spazia da testi di riflessione educativa a manuali pratici fruibili per chiunque

Perchè ci piace parlare di e attraverso i libri

Perchè la relazione educativa e l’incontro con l’altro ci mettono sempre alla prova e dobbiamo cercare di essere i più preparati possibile

DOVE?:

Direttamente sul nostri sito.

QUANDO?:

L’appuntamento è il 12 di ogni mese.

CHI?:

Luca, educatore della cooperativa Don Bosco e coordinatore del servizio di doposcuola di Modena”IlPonte”

Silvia, educatrice della cooperativa Don Bosco e coordinatrice del doposcuola di Castelnuovo

 

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